Friday, October 4, 2019

Estefani Maria Meza Caputti



Mohamed Bouhafsa


Mohamed Bouhafsa 


 Nasce il 14.04.1995 a Casablanca, Marrocco.

Formazione:2017-2018 – studente universitario in sociologia presso la Facoltà di Lettere e Scienze Umane-Mohammedia;


Esperienza professionale Italia:Arrivato in Italia il 2018 ,si nota come musicista e svolge attività presso varie associazione tra quale Aripi de Lumina - Chieri; Scuola Popolare di Musica -Torino; Blue Train – Torino;Partecipa ai diversi eventi musicali  e noti festival di Piemonte e Lombardia.                                                                                                                                                                                                                             -Fonda il gruppo di Gnawa – ORIUNDI;

-Chitarrista nel gruppo COHESION;

-Fa parte del ’Orchestra Popolare di Torino, come chitarrista e suonatore di  Guembri.

Concerti:

27.09.2019

 – Concerto COHESION ,Festival dei Migranti ,Torino;06.07.2019 

- Concerto ORIUNDI , Tribal Town Festival,Torino;

05.07.2019 – a BORDER RADIO con ORIUNDI e Les Amis d’Afrique

16.06.2019 – recital Consolato Romeno di Torino;

15.06.2019 – COHESION ,Sala Polo 900,Torino;

14.06.2019 – con T.S.O(Torino Social Orchestra) – Conservatorio, Giuseppe Verdi ,Torino;

12.05.2019 - No’ hma   folk sounds ,Teatro NO’HMA ,Milano;

03.05.2019 – Concerto Gnawa, Blue Train ,Torino;

13.04.2019 – Concerto ORIUNDI, Caffè Letterario , Brescia;

12.03.2019 – Concerto ORIUNDI ,Blue Train ,Torino. 


 


Monday, February 18, 2019


SCUOLA DI MUSICA 
associazione di promozione sociale - Aripi de Lumina 

Progetto musicale - 2019


Imparare musica con metodi alternativi :



Corso di coro da 10 anni in poi
Canto di gruppo:
-Intonazione voce
-Leggere e cantare e scrivere le note musicale su pentagramma con lo spartito(corso di solfeggio)

Corso di Solfeggio approfondito
Attraverso il solfeggio possiamo riuscire a suonare qualsiasi brano musicale senza averlo mai ascoltato. Ci fa acquisire padronanza sul tempo, sul ritmo e ci aiuta a risolvere le battute più complesse
-Imparare come tenere il ritmo
-scrivere le note sul pentagramma
-conoscenza degli accordi
-leggere e cantare le note e suonarle con un strumento

Corso di violino,piano e percussione per piccoli (da 2 anni a 5 anni/ 6 anni a 10anni/11anni in su)
Gli strumenti saranno a disposizione degli alunni in sede.
- Impostazione dello strumento
-Suonare in gruppo

Tutti i corsi apriranno con un minimo di quattro partecipanti in su(dai quattro partecipanti in su,il costo del corso avrà una riduzione).
La durata della lezione sarà di un ora.  

Corsi individuali di solfeggio ,violino,piano ,percussione ,canto.
La durata della lezione sarà di 45 minuti.

informazioni:  aripidelumina@yahoo.it

  tel:  +39 353 374 2841
          +39 339 360 1497  
Sede di Chieri - Piazza Mazzini,n°4
Sede di Torino - Via Alfonso Bonafous,n° 2


Metodi alternativi per l'educazione musicale:
Laboratorio di psicomotricità e giocomotricità:
Le attività musicali hanno un potenziale enorme nello sviluppo dei bambini.
Il percorso favorisce inoltre la crescita di elementi quali la sicurezza in se stessi grazie alla consapevolezza delle proprie capacità, la gestione dell’emotività, la capacità di utilizzo di uno spazio condiviso, le dinamiche di relazione attraverso i giochi di gruppo proposti.

Traguardo di risultato:
Favorire la consapevolezza motoria e musicale, il dialogo e la collaborazione (la comunicazione, l’ascolto e l’agire insieme per uno scopo comune) nel gruppo attraverso il piacere condiviso del muoversi liberamente e del cantare, seguendo un ritmo o partecipando ad attività codificate, al fine di migliorare le capacità motorie e le capacità percettive, produttive ed interpretative in campo musicale. Impartire ai ragazzi le nozioni basilari per suonare uno strumento.

Obiettivo di processo :
Misurare i progressi nelle competenze ritmico-musicali attraverso attività libere e codificate, compreso l’acquisizione di nozioni basilari per suonare uno strumento.
Arricchimento delle competenze linguistiche attraverso la sperimentazione di varie esperienze comunicative.
Altre priorità:
· Sviluppo delle competenze di “Ascolto Attivo” educando ad ascoltare la differenza tra suoni e rumori, imparando le differenze tra queste.
· Acquisire adeguati strumenti di comunicazione che consentano di vivere pienamente la dimensione del presente e di adoperare con successo, nel loro futuro, altri linguaggi, favorendo contestualmente la conoscenza di un patrimonio linguistico, espressivo, storico, culturale e tradizionale e di un atteggiamento di comprensione di sé e degli altri, di valorizzazione delle altre lingue e culture.
Situazione su cui interviene:
Si denota un crescente aumento degli alunni che mancano di esperienze motorie (schemi motori di base, capacità coordinative e condizionali, senso del ritmo) fin dalla più tenera età.
Il bambino è sempre più sollecitato da stimoli visivi, pratica attività individuali, mentre condivide poco le esperienze (positive e negative) con i coetanei.
Favorire lo sblocco motorio, il dialogo (la comunicazione e l’ascolto) nel gruppo attraverso il piacere condiviso “del fare musica” in una modalità innovativa ed attraente, sviluppando competenze generali e non specifiche.
Esprimersi attraverso il canto e stabilire relazioni con compagni.
Cooperare assieme per lo scopo comune di mirare alla produzione di presentazioni coordinate di gruppo che sia apprezzabile e finalizzata ad un'esibizione pubblica.
Favorire la diffusione del linguaggio e della cultura musicale.
Stimolare l'interesse degli alunni ad acquisire competenze specifiche in campo musicale (studio di uno strumento musicale), per ritrovare in esso un'ulteriore modalità di espressione della propria personalità.
METODO:
I principali metodi di propedeutica musicale utilizzati saranno METODO DALCROZE,METODO ORFF-SCHULWERK e il METODO SUZUKI.
Il metodo Jaques-Dalcroze è un metodo di educazione musicale che si pone all’origine dei nuovi sistemi d’insegnamento della musica di questo secolo. Fu creato all’inizio del ‘900 dal musicista, compositore e pedagogo svizzero Emile Jaques Dalcroze (Vienna 1865 – Ginevra 1950) il quale, spinto dalle difficoltà ritmiche e di ascolto che riscontrava nei suoi allievi in Conservatorio, spese tutta la vita alla ricerca di un metodo di educazione musicale alternativo. Egli perseguì l’unione perfetta tra musica, corpo, mente e sfera emotiva e pose il corpo e il movimento alla base dei suoi rivoluzionari principi educativi. La Ritmica, disciplina fondamentale di questo metodo, consiste nel mettere in relazione i movimenti naturali del corpo (dal camminare al muovere le braccia), il linguaggio musicale (concetti fondamentali di teoria) e le facoltà di immaginazione e di riflessione. "…l’elemento fondamentale, maggiormente legato alla vita e all’arte del suono è il Ritmo! Il Ritmo dipende esclusivamente dal movimento e trova l’esempio perfetto nel nostro sistema muscolare." (Émile Jaques-Dalcroze).
Il metodo Orff-Schulwerk è una metodologia didattica della musica che nasce da esperienze e studi del tedesco Carl Orff (1895-1982). Egli ritenne fondamentale l’elemento ritmico nella sua totalità, quindi sia nel movimento che nella voce che nella musica strumentale, applicato in maniera elementare e giocosa. Il bambino si avvicina alla musica non in maniera teoria ma pratica, usando mezzi da lui conosciuti e utilizzati normalmente nell’attività ludica. In tal maniera viene sviluppata la sua formazione, generale, individuale e sociale: coordinazione motoria, fantasia, senso critico, inserimento nel gruppo, confronto. Orff scrive: “…la musica per bambini nasce lavorando con i bambini e lo Schulwerk vuole essere stimolo per un proseguimento creativo autonomo; infatti esso non è definitivo, ma in continua evoluzione”.
Il metodo Suzuki probabilmente non sarebbe mai esistito se Shinichi Suzuki, un "gentleman" giapponese con un alto istinto musicale e morale, non fosse venuto in contatto con l'ambiente culturale europeo. Il metodo Suzuki è spesso inquadrato nel mondo occidentale come un processo di apprendimento "per imitazione", e questo viene spesso sottolineato in senso critico.Il metodo Suzuki lavora sullo studente, nutrendo di stimoli il suo ambiente e sviluppandone contemporaneamente sia la maturazione artistica e tecnica, sia la moralità ed il carattere.
Haydn stesso insisteva molto sull'imitazione come metodo di apprendimento per i giovani compositori. L'imitazione è un processo di apprendimento che non può essere messo in discussione nei primi stadi dell'educazione (ciascuno di noi ha appreso il linguaggio parlato tramite l'imitazione dei genitori).

Monday, January 7, 2019

Scuola musicale - primo giorno

 Nabil Hamai e i suoi alievi:
La musica e una lingua internazionale,per comprenderla e usarla, tutti dovrebbero essere in grado di leggere le note musicali e suonare il pianoforte,violino o un altro strumento musicale con la stessa facilità, dato che ci possiamo esprimerci nella lingua che parliamo.
 Insegniamo ai nostri figli matematica o linguaggio senza aspettarsi che diventino grandi scienziati o scrittori. La musica non è diversa e non dovremmo aspettarci che ogni bambino diventi un musicista professionista,ma il successo dell'alfabetizzazione musicale,mentalmente arricchisce la generazione futura.
  Il nostro dovere è di dare il beneficio dell'alfabetizzazione musicale a tutti coloro che vogliono imparare tramite questo tipo di educazione innovativa,in quale la persona-bambino,ragazzo o adulto siano il centro della comunicazione,essendo loro il maestro che ci fa pensare al modo giusto di apprendimento,in maniera in quale percepirà meglio,con gioia,con piacere o tramite gioco e innovativi metodi e materiali didattici,il fantastico mondo della musica.

   Non è stato scelto a caso il giorno di 6 gennaio ,il giorno del Battesimo e anteriore alla festa di Santo Giovani,per cominciare la prima lezione della scuola di musica della nostra associazione,che ha aperto le porte a tutti con un incontro  gratuito per bambini e adulti,presentando corsi di propedeutica strumentale e corale,insieme alla nascita della solmisazione.
 Cos'è la solmisazione?
La solmisazione, solmizzazione (dal nome delle note musicali sol e mi) o solfisazione è un metodo di solfeggio basato sulle sillabe che individuavano le note dell'esacordo: Ut - Re - Mi - Fa - Sol - La.

L'Inno a S.Giovanni Battista, scritto nel IX secolo da Paolo Diacono, deve la sua fama al fatto che la sua prima strofa sia stata utilizzata da Guido d'Arezzo due secoli dopo per creare le sillabe della solmisazione. Come si riporta in tutti i testi di teoria musicale, il testo è il seguente: UT queant laxis REsonare fibris MIra gestorum FAmuli tuorum SOLve polluti LAbii reatum Sancte Iohannes. La `gamma' dei suoni è stata ottenuta mettendo in sequenza le sillabe ut, re, mi, fa sol, la, corrispondenti agli emistichi dei primi versi. L'ultimo verso (Sancte Iohannes) è stato utilizzato molto più tardi, nel XVIII secolo, inserendo le due iniziali SI per formare la settima nota. Fin qui la teoria `ufficiale'. Jacques Chailley e Jacques Viret hanno scoperto nel 1981 che, indipendentemente dalla melodia (la cui origine non è provata, di sicuro non è opera di Paolo Diacono), il testo costituisce un crittogramma alchemico nel quale le sillabe utilizzate per formare le note possiedono un significato molto profondo e coerente. Al centro, la sillaba SOL, che in latino significa `sole', del quale riproduce il simbolo grazie alla `O' centrale. Questa lettera O non è altro che la trascrizione latina della lettera greca n (omega), ultima lettera dell'alfabeto; essa, unita alla prima lettera, alfa, è presente nella frase contenuta in Apocalisse, 1,8: "Io sono l'alfa e l'omega". Nell'Inno, il SOL è incorniciato in mezzo a FA e LA, che, anagrammate, danno appunto ALFA. La sillaba MI riunisce le due lettere M ed I, che, nel sistema numerale romano, indicano rispettivamente il numero più grande transcrivibile (mille) e quello più piccolo (uno): si tratta dunque di un'immagine simbolica del macrocosmo (M) e del microcosmo (I), uniti sulla nota MI per rappresentare l'universo. Un verso ermetico contenuto nel Kybalion recita: "Ciò che è in alto è uguale a ciò che è in basso". Le due sillabe iniziali dell'ultimo verso, SANcte IOhannes, anagrammate, danno IONAS, nome di Giona, profeta che è uscito vivo dopo essere stato per tre giorni nel ventre di un pesce e per questo considerato una prefigurazione di Cristo e della sua resurrezione. D'altra parte, la festa di Giovanni Battista cade proprio il 24 giugno, solstizio d'estate e rinascita simbolica dopo il sonno invernale. Infine, riunendo le sillabe UT e RE a SOL e IO, otteniamo la chiave del crittogramma: RESOLUTIO, che designa il mistero fondamentale della natura: la dissoluzione degli elementi dopo la morte, e la loro ricostituzione ulteriore su un altro piano per una nuova vita: morte/resurrezione.

Le sillabe possono essere disposte in modo da formare una croce:
                                                                                      RE
                                                                               LA SOL FA
                                                                                      UT 
                                                                                      SI
                                                                               
"Affinché possano cantare con voci libere le meraviglie delle tue gesta i servi Tuoi,cancella il peccato dal loro labbro imputo,o San Giovani"(l'inno di Santo Giovani)
Guido d'Arezzo, dunque, ha consacrato per mezzo delle note musicali un simbolismo dal valore incommensurabile, noto fin da tempi molto precedenti.

Si riteneva che la sostituzione di Ut con Do (probabilmente in quanto sillaba più facile da cantare) fosse stata proposta dall'erudito Giovanni Battista Doni nella prima metà del XVII secolo. Do sarebbe stata secondo questa interpretazione la sillaba iniziale del suo cognome. In realtà già in un trattato di Pietro Aretino precedente la nascita dello stesso Doni si fa riferimento alla nota Ut con il nome attualmente in uso.
L'inventrice del metodo di solmisazione moderno, noto come Tonic sol-fa, fu la studiosa e didatta inglese Sarah A. Glover (1786-1867).

Tale metodo fu perfezionato, approfondito e codificato durante la seconda metà dell'Ottocento dal pastore John Curwen (1816-188o), il quale, volendo facilitare l'apprendimento della musica da parte dei cantori del proprio coro, intuì che la lettura della musica svincolata dal concetto di tonalità mediante l'ausilio della tecnica di solmisazione sarebbe stata molto più agevole.
Curwen utilizzò una successione "standard" di suoni corrispondente alle sillabe doh, ray, me, fay, soh, lah, te, in cui doh corrispondeva alla prima nota di qualsiasi scala maggiore e la sillaba lah a quella di qualsiasi scala minore.
Tale metodo venne perfezionato in maniera esemplare da Zoltan Kodàly, padre della didattica musicale moderna. Durante la seconda metà del XX secolo, infine, Roberto Goitre compì l'ultimo passo con la stesura del metodo Cantar Leggendo, utilizzato ancora oggi da molti direttori di coro e docenti, basato sull'utilizzo della solmisazione per ottava. Sullo stesso principio è basato anche il metodo musicalfabeto della pedagogista italiana Giuseppina Barbieri.

La nostra avventura continua,vi aspettiamo!...
Ileana Mihaescu